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Sesso erotismo nelle diverse culture...

inserita il 24/10/2018

 

 

Non è semplice affrontare il tema della sessualità in quanto spesso viene reso oggetto di discussione, probabilmente dovuto al carattere scandaloso, trasgressivo e osceno con il quale a volte viene identificato. In particolar modo quando si parla di erotismo, la nostra fantasia compie delle associazioni che accostano tale concetto con altri, quali la pornografia e l’amore.


 

La motivazione di tale fantasia si può ricondurre perlopiù a questioni moraliste e religiose che, nel corso della storia, hanno strutturato un solido perbenismo e un rigido formalismo dell’opinione pubblica generale, che si rivela molto più accentuato nelle culture occidentali piuttosto che in quelle orientali. Uno sguardo alla storia artistico-letteraria dei popoli europei evidenzia come questa sia spesso pervasa dal cristianesimo e l’espressione dell’erotismo sia stata soffocata, a differenza di quanto si rileva nelle civiltà orientali. Attraverso uno studio antropologico della cultura è possibile risalire alle origini di tali differenze. Diverse testimonianze le ritroviamo in molti dipinti nei quali si può osservare l’impronta delle divinità che incarnano la sessualità. Ad esempio in India troviamo Krishna che rappresenta l’essenza della pulsione vitalistica, mentre nel Buddha uno stato di “riposo d’amore” che lascia trasparire la post-voluttà che favorisce l’abbandono nel sonno. Ciò che accomuna le due credenze è la pratica dello yoga che converge entrambi verso una grande valorizzazione del corpo.

In Spagna, a Barcellona, esiste l’originalissimo Museo dell’Eros,che custodisce circa 800 reperti di contenuto erotico e pornografico di grande valore storico e culturale che permettono di ripercorrere per tappe la storia del sesso e la visione della pornografia in diverse epoche e culture come parte integrante della storia della terra di Spagna, che ha avuto modo di ospitare una specie di miracolosa sospensione della grigia mentalità medioevale in materia di erotismo. Quando gli arabi arrivarono in Spagna la pervasero di una diversa visione dell’amore e della donna, più lirica e più raffinatamente erotica. L’apporto arabo costituì un vitale scuotimento della piattezza cristiana imperante nel basso medioevo.

  

L’orientamento erotico degli arabi si sostanziò in una perpetuazione del desiderio, che si traduceva in una immersione quotidiana di un erotismo inebriante fatto di notti interamente dedicate al piacere.
E’ bene fare una chiarificazione sul significato di “deiezione” che in una lettura filosofica esistenzialista tedesca indica il modo di essere inautentico dell’uomo in quanto «è gettato» nel mondo, preso nella quotidianità e nella dimensione impersonale dei rapporti. Ma più in generale, nel linguaggio filosofico più comune, il termine è stato usato per indicare il limite e, per certi aspetti, i caratteri negativi della finitezza umana. Dunque, essendo la sessualità necessaria alla vita risulta inevitabile, per slacciarsi dall’animalità, porre divieti e trasgredirli. Da qui la nascita dell’erotismo. I diversi modi di esprimere l’erotismo nelle differenti culture, oltre ad essere influenzati dalla religione, sono molto legati anche ai contesti di riferimento che differenziano i comportamenti legati alla fase del corteggiamento. I rituali del corteggiamento e del sesso sono propri di numerose culture che ancora oggi vengono considerate tabù.


Vivere la sessualità in modo chiuso e con un senso di colpa pervasivo non ci permette di godere al cento per cento quello che il nostro corpo ci potrebbe offrire se ci lasciassimo andare senza preconcetti o paure. A volte sembra sia difficile vivere la sessualità in modo libero e fiducioso perché si è spaventati dal giudizio altrui, giudizio che non può e non deve basarsi sulle scelte sessuali. Per questi motivi oggi più che mai si rivela necessaria una educazione alla sessualità per pulirla da stereotipi legati al godimento dell’atto sessuale e ai giudizi sulla persona che vive in piena serenità il proprio corpo.               

 

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